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Biofilia. Assecondare il nostro amore per la natura per vivere in armonia e sentirci pienamente vivi.

Intervista di Anna Magli a Rita Trombin, Psicologa ambientale ed esperta di Biophilic Design

L’essere umano, per istinto, ama la vita e tutto ciò che è vitale, come la natura che lo circonda. Concetto che può sembrare banale e basilare eppure al suo apparire, a metà degli anni ‘80, la teoria sulla “biofilia” di Edward O. Wilson portò una ventata rivoluzionaria. Il primo a introdurre il termine era stato, una ventina di anni prima, lo psicanalista tedesco Erich Fromm, ma Wilson, biologo di Harvard, si concentrò però in particolare sull’attrazione e sul legame profondo dell’uomo nei confronti della Natura. Affermò, infatti, che la biofilia è la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente. Non si tratta dunque di semplice fascinazione, ma di un bisogno imprescindibile. Una connessione che si colloca in quella che Wilson definisce “Web of Life”, cioè la rete della vita di cui l’uomo fa parte insieme a tutti gli altri esseri viventi. L’uomo non ama semplicemente la Natura: è Natura. Questo significa che la nostra salute e il nostro equilibrio psicofisico dipendono dal grado di connessione e vicinanza che riusciamo a mantenere con gli elementi naturali. E vuol dire, per contro, che più ce ne allontaniamo e li escludiamo dalla nostra esperienza quotidiana, più avvertiremo le conseguenze di questa mancanza. Calo di attenzione, stress, stanchezza, depressione, aumento delle allergie e degli stati asmatici. Ne parliamo con Rita Trombin, Psicologa ambientale ed esperta di Biophilic Design, Presidente dell’Accademia Italiana di Biofilia (AIB)
La sua passione per il rapporto sinergico tra ambiente interno ed esterno l’ha portata a fare della scienza applicata che se ne occupa – la psicologia ambientale – la sua professione.

Che cosa è la biofilia, come la definiresti per chi non ne ha mai sentito parlare?
Metti una mano sul cuore, chiudi gli occhi e prova a pensare ai luoghi dove ti sei sentito/a meglio, più connesso/a, più in pace. Dove eri? Con chi? Prendi qualche momento per fare questo viaggio dentro di te.
Forse avevi i piedi scalzi e sentivi la sensazione accogliente della sabbia calda e morbida sulla tua pelle. Forse respiravi aria fresca e pulita che ti riempiva di vitalità. O magari ammiravi i colori di un tramonto maestoso dietro l’orizzonte del mare, con le sue onde calmanti e la danza degli uccelli nel cielo.
La biofilia è tutto questo: il nostro amore universale per la natura e per la vita a cui apparteniamo. Il cervello risponde sintonizzandosi sulle onde della gioia, serenità e vitalità. La biofilia è l’amore per la vita a 360°, scritto nei nostri geni, che non solo ci consente di sopravvivere, ma anche di vivere appieno la nostra esistenza. Soddisfare questa innata biofilia è necessario non solo per il corretto funzionamento del nostro cervello e del nostro organismo, ma anche per sentirci pienamente vivi, connessi e nel pieno del nostro potenziale umano.
Privarci del contatto con la natura equivale a privarci del nostro benessere e dell’espressione del nostro potenziale evolutivo. Senza natura, non possiamo evolvere. Per questo motivo, ogni scuola dovrebbe abbondare di natura.

Rita tu sei cresciuta nei valori del movimento di architettura sociale e organica, nata dalla visione di Adriano Olivetti che, con la sua rivista “comunità” fu un punto di riferimento per architetti e paesaggisti in cerca del rapporto essere umano-ambiente. A quale professione di ha condotto  questa formazione?
L’ambiente educa, su questo non ci sono dubbi. Sin da piccola ho compreso il potenziale evolutivo dell’ambiente. In primis, l’ambiente materno, ancora oggi sottostimato come primo ambiente evolutivo del bambino e dell’individuo. Successivamente, ho approfondito il ruolo dell’ambiente nel plasmare l’evoluzione della specie studiando e facendo ricerca nell’ambito della psicologia evoluzionistica. Oggi, come psicologa ambientale, mi occupo dell’interrelazione persona-ambiente.
L’ambiente può farci evolvere o minare la nostra espressione, realizzazione e benessere, sia mentale che fisico. L’ambiente può essere un elisir o un patogeno. Credo fermamente che il concetto di “mente sana in un corpo sano” debba evolvere in “mente sana in un ambiente sano”.
Assorbire i valori del movimento di architettura sociale e organica di Adriano Olivetti mi ha condotto a una professione che si concentra sulla creazione di ambienti che promuovono il benessere e la crescita personale. Adriano Olivetti credeva fermamente nell’importanza di un’armonia tra infrastrutture e paesaggi naturali, un principio che ho portato avanti nella mia carriera di psicologa ambientale.
Le aziende trasmettono i propri valori attraverso l’ambiente di lavoro, intenzionalmente come nel caso di Adriano Olivetti, o inconsapevolmente come nel caso di molte aziende che oggi sottostimano il ruolo comunicativo dell’ambiente fisico. Ciò che è fuori è anche dentro, influenzando funzioni corporee, emozioni, pensieri e comportamenti.
Ma ciò che è dentro è anche fuori: il nostro mondo esterno riflette i nostri valori e identità, è uno specchio di chi siamo. Che ci piaccia o no, l’ambiente fisico ha un enorme impatto nel plasmare la società presente e nell’evoluzione di quella futura.

Torniamo un attimo ad Adriano Olivetti. Come riuscì a declinare il concetto di biofilia all’interno dei suoi uffici  stabilimenti industriali?
Luce. Adriano Olivetti portò luce non solo in senso metaforico, ma anche in senso fisico. Egli seppe illuminare ciò che ancora oggi, troppo spesso, è oscuro ed emarginato: gli stabilimenti industriali. Olivetti fu un pioniere della biofilia di fabbrica, integrando luce naturale, connessione con gli ecosistemi, acqua, ampie prospettive e spazi di rifugio per la socializzazione e l’educazione, soprattutto per la popolazione svantaggiata da un punto di vista economico, educativo e sociale.
Egli incarnò il valore degli “ultimi che saranno i primi”, fornendo loro le migliori e più innovative condizioni di lavoro dal punto di vista ambientale e sociale, consentendo la crescita personale e l’evoluzione del potenziale umano. Natura, educazione e relazione: Olivetti ha saputo trasformare la società in modo indelebile con un approccio assolutamente innovativo.
Olivetti credeva fermamente che l’ambiente di lavoro dovesse promuovere il benessere dei dipendenti. Nei suoi stabilimenti industriali, introdusse grandi finestre per massimizzare la luce naturale e creò spazi verdi all’interno e intorno alle fabbriche per favorire la connessione con la natura. Le sue fabbriche includevano anche aree per la socializzazione e l’educazione, contribuendo a creare un ambiente di lavoro stimolante e arricchente.
Questi valori mi sono stati trasmessi anche attraverso la mia famiglia. Mio nonno, che in questi ambienti, da operaio è diventato dirigente lavorando a fianco di Olivetti stesso, mi ha insegnato l’importanza di quanto il potenziale umano necessiti dell’ambiente giusto. Ora, nel mio lavoro come psicologa ambientale, porto avanti questi valori cercando di creare ambienti che promuovano il benessere e la crescita umana.

Che tipo di vantaggi comporta lavorare in un ambiente in sintonia e armonia con la natura?
Immagina di poter portare i benefici che trai dal contatto con la natura durante una passeggiata nel weekend o una giornata di relax durante le vacanze estive, all’interno del tuo ambiente di lavoro. Portare la natura nei nostri spazi di lavoro comporta trarne gli stessi benefici. Questo è possibile grazie al biophilic design, o progettazione biofilica, che integra elementi naturali negli ambienti costruiti per replicare quelle specifiche esperienze e caratteristiche della natura che generano benefici comprovati. Questo approccio scientifico è validato da decenni di studi e sperimentazioni.
Lavorare in un ambiente che connette efficacemente alla natura offre numerosi vantaggi. La presenza di elementi naturali come piante, luce solare e materiali naturali riduce i livelli di stress, migliora l’umore e aumenta la produttività. Gli ambienti biofilici stimolano il benessere psicofisico, favorendo la rigenerazione delle energie mentali e fisiche. Inoltre, promuovono un senso di appartenenza e responsabilità verso l’ambiente, contribuendo a un maggiore impegno ambientale ed a comportamenti sostenibili. Questo tipo di ambiente supporta anche una maggiore creatività e capacità di concentrazione, rendendo i lavoratori più efficienti e soddisfatti. Ad esempio, gli spazi biofilici possono migliorare la qualità delle performance fino al 25%, aumentare la produttività dell’11% e ridurre l’assenteismo del 16%.

Cosa ti ha principalmente affascinato nel concetto di biofilia e nei suoi possibili sviluppi?
Biofilia significa amore per la vita. Io amo profondamente la vita in tutte le sue innumerevoli espressioni. Nel concetto di biofilia ho trovato un perfetto equilibrio tra scienza, natura e cultura, un’armonia universale che unisce tutti noi. Ho deciso di chiamare il mio TEDx Talk ‘All We Need is Biophilia’, ispirandomi alla canzone dei Beatles ‘All You Need is Love’, perché credo e sento profondamente che la biofilia è e sarà la chiave per un amore universale quanto personale: verso noi stessi, gli altri e il meraviglioso mondo che ci circonda e a cui apparteniamo.
In termini più concreti, migliaia di studi scientifici dimostrano che la connessione con la natura promuove il benessere psicologico, migliorando l’autostima e la felicità; il benessere cognitivo, accelerando le funzioni cognitive e favorendo l’innovazione; il benessere sociale, facilitando la risoluzione dei conflitti, la cooperazione e l’altruismo; e la sostenibilità, promuovendo le intenzioni e i comportamenti a favore dell’ambiente.
Nel mio TEDx Talk racconto anche come la scienza mostri che la connessione con la natura aiuti il corpo a guarire più velocemente e a ridurre il dolore. Ho vissuto questa esperienza personalmente durante la mia ospedalizzazione in un ospedale biofilico a Singapore. È ormai chiaro che la connessione con la natura è davvero il migliore elisir di benessere sociale, ambientale ed economico. Questa profonda connessione con la natura ci aiuta non solo a vivere meglio ma anche a prenderci cura del mondo che ci circonda.
Integrare la biofilia nei nostri spazi quotidiani può trasformare radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarci con gli altri e con l’ambiente. Ciò che mi ha affascinato della biofilia è la sua capacità di trasformare profondamente il nostro benessere e la nostra relazione con l’ambiente. La biofilia offre una prospettiva su come possiamo migliorare la qualità della vita integrando la natura nei nostri spazi quotidiani e al tempo stesso stimolando un maggiore impegno verso la cura dell’ambiente.
Questo concetto ha potenziali sviluppi in molti settori, dalla salute e benessere alla pianificazione urbana e all’educazione. Mi entusiasma vedere come il biophilic design possa rendere gli ambienti più attraenti, vivi e stimolanti, incentivando le persone a visitarli continuamente e volentieri perché in questi luoghi stanno bene. 

Come si coniugano biofilia e psicologia dell’ambiente?
La psicologia ambientale si occupa dell’interrelazione tra noi e l’ambiente, promuovendo spazi che favoriscono il benessere umano e, viceversa, stimolano la cura per l’ambiente. Questi spazi devono quindi contenere caratteristiche biofiliche e che soddisfano l’innata biofilia umana, promuovendo un ciclo virtuoso di benefici reciproci. In altre parole, stimolano le persone a proteggere ciò che amano e da cui traggono benefici.
Non possiamo vivere senza natura; possiamo sopravvivere, ma siamo programmati per evolvere. Tuttavia, oggi è raro che uno psicologo si occupi dell’ambiente in relazione alla salute mentale di un suo cliente. Per questo motivo, dopo aver completato gli studi in psicologia clinica, ho deciso di “ripartire dalle basi” con la psicologia ambientale, che mette al centro una costante della nostra vita: l’ambiente fisico. Domande basilari su cui riflettere per il nostro benessere sono: in quale ambiente vivo tutti i giorni? Dove lavoro? Dove dormo? Com’è la mia città? Il tuo ambiente sei tu, ed hai sempre e costantemente bisogno di natura.
Creare un ambiente biofilico significa creare uno spazio in cui il nostro cervello non solo può funzionare e sopravvivere, ma anche crescere ed evolvere al meglio. Un ambiente che incorpora elementi naturali come piante, luce naturale e materiali organici può migliorare notevolmente il benessere psicofisico, riducendo lo stress e aumentando la produttività e la creatività.
La biofilia e la psicologia ambientale si coniugano perfettamente nel promuovere ambienti che rispecchiano le nostre esigenze psico-biologiche ed evolutive, permettendoci di vivere in armonia con la natura e migliorando la qualità della nostra vita quotidiana.

La biofilia è una disciplina senza confini, che ha ramificazioni in tutti gli ambiti delle attività umane. Ci puoi fare qualche esempio?
Il principio è semplice: noi siamo natura e apparteniamo al mondo naturale, nel quale siamo cresciuti come specie, abbiamo prosperato e grazie al quale siamo arrivati fin qui. Sarebbe un grande errore, un autogol in senso evolutivo, staccarci dalla natura. Al contrario, sarebbe una grande vittoria riuscire a portare la natura, in una modalità più matura, avanzata e rispettosa, in ogni ambito della vita umana. Nessuno escluso. Dagli ospedali alle città, dalle scuole alla politica e alle istituzioni, la natura può trovare spazio in tutto, in modo responsabile e alla pari.
Con i miei colleghi organizziamo regolarmente sessioni di “Eco-visualizzazione positiva del futuro”, immaginando in dettaglio come questo potrà avvenire. Questo esercizio, ispirato da evidenze scientifiche, favorisce l’ideazione, la creazione e la concreta trasformazione della società. La mente è uno strumento potente e meraviglioso per creare la nostra realtà, nella direzione che vogliamo.
La biofilia si applica con successo a molti ambiti, dall’architettura e design degli interni alla pianificazione urbana, dall’educazione alla sanità. Ad esempio:

  • Scuole: Può aumentare la velocità di apprendimento del 20-26%, migliorare i risultati dei test del 5-14% e incrementare la capacità di concentrazione degli studenti con ADHD del 15%.
  • Retail: Può aumentare il potenziale prezzo per articolo del 15-25%, crescere le vendite del 15-20% e aumentare gli ingressi del 28,8%.
  • Ospedali: Può ridurre l’assunzione di antidolorifici del 22% e la permanenza post-operatoria del 18%.
  • Settore Alberghiero: Può aumentare la potenziale tariffa delle camere del 23%, incrementare il tempo di permanenza del 36% e aumentare il numero di prenotazioni del 50%.
  • Case: Può ridurre le aggressioni domestiche del 7-8% e aumentare il valore immobiliare del 7%.

In cosa consiste il biophilic design? Che tipo di forme, pattern and texture adotta?
Il biophilic design mi appassiona enormemente, poiché traduce in modo pratico la magia della natura nell’ambiente costruito. Consente di progettare spazi che, grazie a una connessione efficace con la natura, connettono l’esterno con l’interno, sia nei nostri spazi confinati che dentro di noi, nel nostro cervello, fornendo le condizioni ambientali necessarie per il suo funzionamento e benessere. Nei miei corsi per progettisti, insegno i principi base del biophilic design, trasmettendo il sapere scientifico su come realizzare tutto ciò: dai colori, ai materiali, alle forme, alle esperienze spaziali. Ci sono specifici dettami da seguire, ma il principio guida è molto semplice: come posso portare il mio ecosistema esterno all’interno?
Il biophilic design consiste nell’incorporare elementi naturali negli ambienti costruiti seguendo principi scientifici per soddisfare efficacemente il nostro bisogno di natura e trarne i benefici. Questo include l’uso di piante, acqua, luce naturale, materiali naturali come legno e pietra, e texture che richiamano le forme e i pattern naturali. Ad esempio, l’uso di pattern biomorfici, che imitano le forme trovate in natura, può creare un senso di armonia e equilibrio negli spazi interni. Inoltre, la progettazione di spazi che offrano sia una sensazione di rifugio che di prospettiva, come finestre che incorniciano viste naturali, può migliorare significativamente l’esperienza di ‘safety and security’ dello spazio (sicurezza soggettiva e oggettiva). Strategie come massimizzare l’uso della luce solare, creare viste su spazi verdi e progettare ambienti che emulano ecosistemi naturali sono fondamentali.
In definitiva, il biophilic design può trasformare radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare, favorendo il benessere psicofisico e promuovendo un maggiore impegno verso la cura dell’ambiente. Si tratta di creare spazi che non solo supportano la nostra sopravvivenza, ma che ci permettono anche di prosperare ed evolverci al meglio delle nostre capacità.

Per chi non ha la possibilità, fisica ed economica, di immergersi nella natura, quale tipo di conforto può trovare , che accorgimento adottare fra le mura di casa?
Premetto che auspico che la nostra società sposti sempre più le attività di vita all’esterno e in ambienti ibridi esterni-interni. Vivere ‘in cattività’, come abbiamo visto con gli animali nello zoo o sperimentato durante il lockdown, porta a serie conseguenze psicologiche, sociali e fisiche. Nel nostro caso, atrofizzando non solo il cervello ma anche il nostro legame con la natura, portando ad una graduale amnesia del nostro legame con la natura e della natura stessa (amnesia ambientale). Si raccomanda di trascorrere 15-20 minuti al giorno o due ore alla settimana a contatto con la natura urbana, una ‘nuova’ tipologia di natura che dobbiamo sempre più curare e aumentare con spazi verdi e blu urbani, nell’ambiente urbano di vita moderna. Inoltre, l’evidenza mostra che la natura che più ha impatto su di noi è quella vicino a casa, nel nostro quartiere e nei luoghi di vita quotidiana, piuttosto che una natura lontana e remota di una riserva naturale. Sono le piccole ‘dosi di natura’ quotidiana a fare davvero la differenza.
Tra le mura di casa vale lo stesso principio: come posso portare l’esterno all’interno? Come posso farlo stimolando tutti i cinque sensi? Inoltre, nelle mura di casa, gioca un ruolo il nostro rapporto unico con la natura: qual è la mia biofilia e come posso soddisfarla? C’è chi ama le piante, chi la luce naturale, chi invece i materiali e le forme naturali. La nostra casa è il nostro ‘piccolo regno’ di amore per la vita, che deve essere in grado di connetterci al ‘regno naturale’ della casa comune. Dunque, la biofilia deve avere un posto unico e privilegiato anche e soprattutto a partire dalla nostra casa.
Anche chi non ha la possibilità di immergersi nella natura può adottare semplici accorgimenti basati sulla ricerca scientifica per portare la natura in casa. Ecco alcuni consigli per chi ad esempio sta molto a casa poiché vi lavora:

  1. Luce naturale: È fondamentale renderla dominante, minimizzando quella artificiale per regolare il ritmo sonno-veglia. Se lavori da casa, posizionati vicino a una finestra e utilizza fonti di luce artificiale calda. Fai brevi pause immergendo gli occhi nella luce naturale, soprattutto al mattino.
  2. Aria naturale: Apri regolarmente le finestre per respirare aria fresca, riducendo al minimo la ventilazione artificiale. Utilizza ventilatori e variazioni di temperatura e umidità per ricreare le condizioni naturali.
  3. Vista di natura: Connettiti con la flora e la fauna. Se hai un balcone o terrazzo, scegli piante adatte al clima locale. Per gli interni, utilizza piante come l’Aglaonema. Posiziona il tuo spazio di lavoro in modo da avere una ‘scrivania con vista’ su verde e cielo. Installa immagini della natura su pareti e dispositivi elettronici.
  4. Suoni di natura: Riproduci suoni naturali come uccelli e onde nel tuo ambiente domestico o tramite cuffie. Utilizza applicazioni come Noisli o seleziona suoni della natura su piattaforme musicali.
  5. Quiete della natura: Crea spazi di privacy per la meditazione, il riposo e la lettura. Investi in cuffie noise-cancelling e crea aree di massima privacy visiva e uditiva.
  6. Materiali, forme e colori naturali: Utilizza materiali naturali come legno, pietra e tessuti organici per l’interior design. Scegli palette di colori e forme naturali per arredi e finiture.
  7. Ordine: Mantieni i tuoi spazi puliti e organizzati, gestendo il cluttering visivo. Un ambiente ordinato e stimolante può diventare un’oasi di pace dallo stress urbano.
  8. Varietà di micro-ambienti: Crea una varietà di opzioni per vivere e lavorare. Ad esempio, rendi confortevole un balcone o terrazzo come postazione di lavoro alternativa.
  9. Profumi di natura: Utilizza diffusori di oli essenziali, candele profumate, incensi naturali e fiori freschi per stimolare l’olfatto. Decora con erbe aromatiche e utilizza saponi profumati con aromi naturali.

Questi accorgimenti possono trasformare la tua casa in un’oasi di benessere, migliorando la tua connessione con la natura, favorendo il benessere psicofisico e la produttività.