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Destinazione Umana: un turismo sostenibile come fonte di ispirazione per migliorarsi.

Intervista di Anna Magli a Silvia Salmeri, ideatrice di Destinazione Umana.

Un proverbio indiano dice che “viaggiando alla scoperta dei paesi troverai il continente in te stesso”. Lo stesso spirito che muove l’attività e le proposte di Destinazione Umana nata nel 2014 da un’intuizione di Silvia Salmeri. Nello stesso anno Silvia elabora una nuova concezione di turismo che viene definita con il termine Turismo Ispirazionale; un concept che vuole identificare viaggi di evoluzione personale il cui obiettivo non è tanto la meta da raggiungere quanto l’arricchimento che deriverà dal viaggio stesso e dalle persone che si incontreranno durante il cammino. Con gli anni Destinazione Umana si è declinata in varie attività diversificate, tutte finalizzate a proporre percorsi e viaggi a piedi, incontri e ispirazioni che migliorino la vita.

Silvia partiamo dall’inizio. Qual è il tuo vissuto professionale e come sei arrivata all’idea di Turismo Ispirazionale.
Era il 2012 e lavoravo come impiegata in un’azienda di forniture ospedaliere. Avevo accettato quel lavoro a tempo indeterminato nel 2008, quando mi ero laureata in Relazioni Internazionali e, tanto per cambiare, eravamo nel pieno di una crisi economica mondiale. Non era quello che sognavo di fare, ma mi sembrò una scelta saggia anche per iniziare a entrare nel mondo del lavoro.
Dopo 4 anni alla scrivania, però, ero arrivata al limite: la vita da ufficio mi stava spegnendo. Così decisi, per gioco, di aprire un blog. Si chiamava “ViviSostenibile” ed era il mio spazio creativo in cui poter scrivere di sostenibilità ambientale e sociale, temi che mi appassionano da sempre. Grazie a quel blog mi si rilevarono una serie di opportunità, tra cui quella di aprire e gestire un B&B in Valsamoggia (BO), dove abitavo.
Così, a settembre 2012, mi licenziai e iniziai quell’avventura che durò un anno e mi portò all’intuizione che poi mi spinse a lanciare “Destinazione Umana”. Già allora, infatti, mi resi conto che le persone viaggiano soprattutto per incontrare altre persone. Per trovare nuove ispirazioni da portarsi nella vita quotidiana, per ascoltare e raccontare storie. Da qui l’idea di “turismo ispirazionale” che sposta il focus dalla meta alle persone che si vanno ad incontrare e alle ispirazioni che possono nascere grazie al viaggio.

Perché in Destinazione Umana c’è una vocazione a organizzare percorsi per sole donne?
Inizialmente eravamo un tour operator specializzato in viaggi ispirazionali, non solo a piedi e rivolti sia a viaggiatrici che a viaggiatori. Ci eravamo però già rese conto che le donne erano oltre il 90% del nostro pubblico e che le proposte che andavano per la maggiore erano quelle a contatto con la natura, specialmente a piedi.
La conferma l’abbiamo avuta nel 2019 quando, sempre un po’ per gioco, decidemmo di declinare lo storico cammino da Bologna a Firenze – la Via degli Dei- in Via delle Dee. La proposta nella sostanza era la stessa ma rivolta nello specifico a donne, con guide donne e al tempo anche “dee narranti” (blogger, scrittrici, giornaliste) che accompagnavano il gruppo proponendo delle attività ispirazionali durante il cammino.
Fu un successo di cui parlarono anche tantissimi media e fu la scintilla che ci fece capire che quello era il sentiero da intraprendere.

Nei viaggi che organizzate c’è la consuetudine a fornire alle partecipanti anche una “cassetta degli attrezzi” che prevede degli strumenti per viaggiarsi anche dentro. Con quale obiettivo?
Prima di partire, organizziamo una videocall guidata dalla nostra psicologa ispirazionale Andrea Zacchi. L’obiettivo è duplice: da un lato iniziare a fare conoscere le partecipanti tra loro (sono nella stragrande maggioranza donne che partono da sole) e dall’altro definire attraverso dei giochi quali sono i desideri che hanno rispetto al viaggio, cosa metaforicamente vorrebbero lasciare a casa e cosa, invece, vorrebbero acquisire con l’esperienza.
Anche al rientro, viene organizzata una call con la psicologa per interiorizzare quanto vissuto e provare a portarsi le ispirazioni nate durante il viaggio anche nella vita quotidiana.
Inoltre, regaliamo a tutte un diario ispirazionale con esercizi di scrittura autobiografica, fotografia, consapevolezza e suggerimenti per rendere il cammino il più sostenibile possibile.
L’obiettivo è dare loro strumenti, in massima libertà e leggerezza, per guardarsi anche dentro grazie al viaggio e poi apportare dei piccoli o grandi cambiamenti anche nella loro quotidianità, al rientro.

Fra le idee scaturite dall’esperienza di Destinazione Umana c’è quella di affiancare all’organizzazione dei viaggi anche i progetti di formazione. Da dove viene l’ispirazione per la Scuola di Turismo Ispirazionale e a chi si rivolge?
Facciamo formazione dal 2017. Destinazione Umana era nata da 3 anni e diversi operatori erano incuriositi dal nostro modo di fare turismo “ispirazionale”. Così, abbiamo iniziato a organizzare corsi per spiegare come affiancare nozioni di psicologia alla parte di organizzazione del viaggio. Anche la scuola si è evoluta molto nel tempo e oggi, grazie ad una collaborazione nata col mio studio di commercialisti, possiamo anche affiancare le attività (in essere o da creare) nella ricerca di bandi e finanziamenti.
Ci rivolgiamo a tutte le persone che già lavorano nel turismo ma sentono il bisogno di apportare delle innovazioni al loro modus operandi, ma anche a chi fa tutt’altro e desidera lanciarsi in questo mondo; li affianchiamo in tutto ciò di cui possono aver bisogno, strategia di business, formazione, comunicazione e promozione dell’attività.

Come scegli le mete dei viaggi e da cosa ti lasci condizionare maggiormente? Sei tu che ispiri i partecipanti nella scelta o le loro esigenze ispirano te nella selezione dei luoghi?
Anche in questo caso sono le relazioni a far nascere le destinazioni. Raramente capita che decidiamo una meta senza avere contatti cui “affidarci” solo perché desideriamo aggiungerla a catalogo. Succede piuttosto il contrario: conosciamo una guida o un tour leader con cui condividiamo gli stessi valori e lo stesso modo di fare turismo e così nascono le proposte. Ma capita anche che siano le viaggiatrici che fanno un’esperienza che ritengono sia una “destinazione umana” e ce la segnalano. Per noi, insomma, è importante che ci sia prima di tutto un certo tipo di accoglienza e che anche i luoghi siano fatti scoprire nella maniera più autentica possibile, lasciando perdere il mainstream a favore dell’immersione nella comunità locale.
Credi che ci siano luoghi che abbiano una particolare vocazione “ispirazionale” nel nostro Paese?
Tutto ciò che non è stato toccato e “disumanizzato” dal turismo di massa è, a mio parere, particolarmente ispirazionale. Il rovescio della medaglia è che sono spesso luoghi dove non si è abituati a fare accoglienza e quindi servirebbe molta formazione. Ma per questo c’è la Scuola di turismo ispirazionale 🙂

www.destinazioneumana.it
www.scuolaturismoispirazionale.it